L’evento, promosso dalla Società italiana di allergologia e immunologia clinica, vedrà riuniti, fino a sabato, al Palaffari di Firenze, oltre 500 esperti, impegnati nello studio di malattie in costante aumento in tutto il mondo e in particolare nei Paesi industrializzati.  Il Congresso sarà presieduto dal fiorentino Angelo Passaleva, che però a conclusione della “4 giorni” lascerà il timone della Siaic. Al centro dei lavori, le allergie dovute a malattie professionali, ad alimenti, quali il lattosio ed il carciofo, ad otturazioni dentali ed ai pollini, dato che solo in Italia, infatti, quasi una persona su 4, il 20-25%, soffre o ha sofferto di una manifestazione allergica. Si discuterà, quindi, di prevenzione ambientale ed assistenza allergologica a livello regionale, nonché delle cure per l’asma bronchiale ed il prurito cronico. Oltre al kit salvavita sui mezzi di trasporto, sarà illustrato un progetto comune Italia-Spagna-Portogallo per lo studio delle malattie allergiche anche nell’anziano, facendo il punto della situazione pure sull’allergia al lattice, che affligge chi lavora professionalmente.
Novità dell’evento, però, saranno i nuovi vaccini in compresse da sciogliere in bocca, anche se, per il momento, questa terapia è limitata agli allergici ai pollini di graminacee: gli specialisti, però,  assicurano che presto si potrà disporre di analoghi vaccini “in pillola” pure per l’allergia alla polvere di casa. Ulteriore argomento saranno, poi, i farmaci biologici, come gli anticorpi monoclonali anti IgE: medicinali recenti e molto importanti contro l’asma allergica grave, potenzialmente letale.  La Siac farà, dunque, il punto sulla situazione delle allergie: ogni anno almeno 8-10 italiani muoiono per shock anafilattico da punture di insetti; altrettanti connazionali, stimano gli allergologi, perdono la vita per reazioni fatali ad alimenti o farmaci, precisando però che da alcuni anni, in quasi tutte le regioni della Penisola, è a carico del Servizio sanitario nazionale l’adrenalina autoiniettabile salvavita.

L’Associazione, però, ha proposto anche l’utilizzo di “bollini” da applicare sui documenti di riconoscimento, per individuare immediatamente i pazienti a rischio, pure in stato di incoscienza, oltre ad aver prodotto una brochure, inviata agli assessori all’urbanistica di tutte le Regioni e dei principali Comuni italiani, in cui sono indicate le piante che non producono pollini allergizzanti e che andrebbero quindi scelte come arredo urbano per viali, parchi e giardini pubblici, segnalando anche le piante che producono pollini fortemente pericolosi per le persone allergiche.