Nonostante la crisi non hanno ridotto la frequenza con la quale sono andati a cena fuori rispetto al 2008 (58%) e, dall’inizio del nuovo anno, si sono concessi fra le tre e le cinque uscite al ristorante (33%) o addirittura più di dieci (23%), a dispetto di uno sparuto 6%, che ha optato per la cucina di “mammà”, rinunciando alle cene fuori casa. Prediligono di gran lunga la cucina italiana (79%), ma sono pronti a sperimentare, preferendo, tra le vie del gusto straniere, quella giapponese (7%) e quella indiana (6%). Se si tratta di scegliere il posto giusto per andare a cena fuori, gli intervistati si dichiarano propensi a sperimentare locali che non hanno mai frequentato prima (89%), esprimendo però una netta preferenza per i ristoranti indipendenti (78%) rispetto alle grandi catene di ristorazione in franchising.  Invitati a mettere a confronto la convenienza di offerte speciali (quali menù fissi e promozioni) al ristorante rispetto ai pasti preparati ai fornelli di casa, gli intervistati non hanno avuto dubbi: nell’88% dei casi l’ago della bilancia dei costi pende a favore della ben più economica cucina casalinga.