«Ben vengano le novità e le innovazioni tecnologiche. Ma in certi casi i metodi tradizionali e sicuri restano i migliori». Francesco Bernardini, oculista specialista in chirurgia oculoplastica non ha dubbi: per ringiovanire la parte inferiore degli occhi la blefaroplastica trans-congiuntivale -ossia la chirurgia plastica eseguita passando da dietro alla palpebra inferiore- resta il metodo migliore sia come risultati estetici (non lascia cicatrici), sia come rischi post-chirurgici (quasi inesistenti). Due vantaggi non da poco in una zona delicata e sempre visibile come quella dello sguardo.
L’intervento su “La blefaroplastica inferiore trans-congiuntivale” tenuto da Francesco Bernardini, responsabile scientifico del convegno, è stato uno dei più seguiti al Convegno internazionale sulla Chirurgia orbito-palpebrale e del terzo superiore del volto, che si è svolto sabato 24 maggio a Bologna. Bernardini è stato relatore sul tema “Riabilitazione estetica nell’orbitopatia tiroidea”, tecnica nuova e delicata che consente di ripristinare l’estetica nei pazienti che presentano occhi sporgenti, palpebre spalancate e gonfiore palpebrale a causa dell’ipertiroidismo o morbo di Graves.
Il concetto di bellezza dello sguardo si è evoluto negli ultimi anni. «Di solito -afferma Bernardini-i pazienti che decidono di ricorrere al bisturi vogliono disfarsi dell’espressione stanca dovuta a occhi semichiusi per via di palpebre cadenti, oppure alla presenza di occhiaie, borse e rughe. Oggi chirurghi plastici e oculisti all’avanguardia sanno che rimuovere il grasso in eccesso e tagliare la pelle non è la risposta giusta. Anzi, in molti casi lascia cicatrici visibili e sguardi innaturali. Gli ultimi studi hanno evidenziato che l’invecchiamento del viso è causato proprio dalla perdita di volume attorno agli occhi e al sopracciglio e questo può causare uno sguardo stanco. Questa è una delle ragione per cui si tende a conservare il grasso e ad avere un approccio più conservativo dei tessuti. La tecnica endoscopica risponde ai requisiti di mini-invasività, garantendo un decorso post operatorio veloce e nessuna cicatrice».