In estate si suda, la pelle si stressa, fuoriescono antipatici brufoletti. Ma il vero danno è causato dal sole. In spiaggia vanno sempre usate creme con filtro anti Uv di tipo A e B e alto fattore di protezione (almeno 20). Non bisogna pensare che mettere la crema significa potersi addormentare come una lucertola al sole, soprattutto nelle ore più calde. Chi non può andare al mare e preferisce farsi una lampada nel solarium sotto casa, non deve esagerare con i minuti di esposizione. Questo trattamento estetico dovrebbe poi essere evitato dalle persone di carnagione chiara che si scottano con facilità al sole.
Se hai paura di lavarti perché non vuoi intaccare la tua fantastica abbronzatura, dovresti piuttosto preoccuparti dei detergenti aggressivi e troppo profumati che hai appena comprato al supermercato! Se sei ancora in tempo, scegli un prodotto oleoso, che fa poca schiuma e che sotto l’acqua si trasforma in una dolce carezza che non secca la pelle. Le nonne consigliavano di massaggiarsi con un paio di cucchiai d’olio. Se l’idea di fa sentire una sardina, puoi rimediare diluendo il tuo bagnoschiuma nell’acqua (ne basta un cucchiaio per una tazza da tè). Quando ti asciughi non sfregare, ma tampona la pelle con un panno morbido, meglio in cotone o in lino. Non pensare che il bagno abbia un effetto più idratante rispetto alla doccia! Anzi, favorisce la desquamazione (e toglie l’abbronzatura). Se hai bisogno di riempire la vasca per un momento di relax, e non vuoi perdere gli effetti della tua sudata vacanza in barca a vela, puoi immergere 3 o 4 bustine di tè e restare in immersione per non più di 10 minuti: un metodo cult per salvare il colore! Dopo puoi ungerti con dell’olio di mandorla: il colore dura di più ed è più bello su una pelle ben idratata (e poi l’olio di mandorle aiuta a prevenire le smagliature…). Attenzione all’aria condizionata del tuo ufficio: secca la pelle!