Le vittime sono immigrati, soprattutto dallo Zimbabwe e dal Mozambico, accusati dalla popolazione di rubare il lavoro e di contribuire a elevare il tasso di criminalità. Le violenze sono portate avanti
dai cittadini più poveri della capitale che si muovono in gruppi armati di machete e armi da fuoco. L’intervento della polizia, con proiettili di gomma e in formazione antisommossa, non è ancora bastato a riportare la situazione alla normalità.