Benazir Bhutto è stata uccisa in un attentato durante un comizio tenutosi a Rawalpidi, tranquilla cittadina del Pakistan. Fonti della polizia riferiscono che un kamikaze le ha sparato prima di farsi esplodere accanto al veicolo della leader. Diversa la versione di una televisione privata che ha citato fonti di polizia secondo le quali i kamikaze sarebbero stati due. Decine le vittime. Con l’uccisione della Bhutto si affievoliscono le speranze di una transizione democratica in Pakistan. L’attentato, oltre a mettere in forse le elezioni parlamentari previste per gennaio, rischia di gettare nel caos l’unico Paese musulmano dotato di armamento nucleare. Il presidente Pervez Musharraf dopo aver condannato l’attentato ha proclamato tre giorni di lutto nazionale esortando la popolazione a mantenere la calma. Gli Stati Uniti hanno condannato duramente “questo atto codardo di estremisti assassini”. La Casa Bianca, che considera il Pakistan un alleato fondamentale per la lotta al terrorismo, aveva puntato sulla Bhutto per eliminare il regime militare imposto otto anni fa da Musharraf e portare il paese alla democrazia. E’ opera del governo: questa la prima dichiarazione del marito di Benazir Bhutto, Asif Ali Zardari, in partenza da Dubai alla volta del Pakistan.