L’Appennino nord occidentale è un essere vivente, una creatura danzante che non conosce un’unica lingua, un organismo pulsante attraversato da un flusso sanguigno fatto di storia, cultura, musica e poesia. Nato dalla cooperazione tra Regione Emilia Romagna, Provincia di Piacenza e GAL Soprip, in collaborazione con Piacenza Kultur Dom, e affidato alla direzione artistica di Maddalena Scagnelli, l’Appennino Folk Festival è prima di tutto un progetto figlio di questa entità in movimento alla costante scoperta del proprio passato. E’ una finestra aperta sull’esterno ma che proprio all’esterno vuole comunicare un’ infinita ricchezza interiore. Intento primario di questa rassegna è quello di mostrare orgogliosamente e valorizzare uno tra i più importanti repertori tradizionali d’Europa, quello appunto dell’area appenninica nord occidentale, nota con l’espressione le “Quattro province”.
Dalle ceneri di un ricchissimo interscambio di valore commerciale è fiorita nel corso dei secoli una florida tradizione musicale che, tramandata oralmente da orecchio ad orecchio, ha saputo mantenersi viva quanto la gente che in questo territorio affonda le proprie radici, perché proprio da questo presupposto umano ha potuto trarre temi e occasioni. I momenti più importanti della vita delle popolazioni appenniniche, come il fidanzamento e il matrimonio, le nascite e le morti, il ritorno della stagione primaverile e le principali feste religiose, erano infatti segnati dalla musica, dal canto e dal ballo di questa tradizione.
Ecco allora che l’Appennino Folk Festival diventa un’occasione unica per riproporre non solo le musiche ma anche le danze, non solo gli strumenti tipici della tradizione popolare (piffero, bombarda, fisarmonica, piva…) ma anche il viaggio tra le mille perle nascoste nell’oceano misterioso di storia e cultura che è questa terra senza veri e propri confini.
Dal 2 giugno al 27 ottobre 2007, una serie imperdibile di eventi illumina con l’eccellenza della musica e della cultura popolare, i borghi e le località che, incastonati in un’opera d’arte a cielo aperto, diventano il teatro ideale di uno spettacolo che, come il territorio che celebra, non conosce limiti.
Si parte il 2 giugno, col concerto del gruppo Musica Officinalis nel Chiostro di San Colombano a Bobbio. Passando per Ferriere (23 giugno, musica popolare piemontese con gli Ariondassa) e Morfasso (8 luglio, i Gruppi Vocali Spontanei presentano il progetto discografico a loro dedicato), si giunge ad uno degli eventi clou del Festival: il concerto degli acclamati Enerbia (due loro brani nella colonna sonora de ‘I Cento Chiodi’ di Ermanno Olmi) nel borgo di Caminata, seguito dall’ennesimo stage di danza gratuito. E ancora, il 10 agosto a Pigazzano, il recital omaggio a Giorgio Caproni dedicato ai poeti attualmente attivi in Val Trebbia, e l’11 agosto a Pradovera il dialogo interculturale in musica per festeggiare la tradizionale “Piva della Val Nure”. Il 12 agosto a Calenzano, la scena è della musica popolare toscana mentre il 19 agosto a Nibbiano, La Sedon Slavadie, uno dei maggiori gruppi di ricerca italiani, presenta la tradizione friulana. Il 22 agosto, la Val Boreca è protagonista a Vesimo con cena e balli tradizionali, mentre il 15 e il 16 settembre Vigoleno è il crocevia delle musiche popolari italiane, ungheresi e irlandesi. Il 30 settembre a Piozzano e il 21 ottobre a Pecorara è ancora il dialogo tra le tradizioni musicali a farla da padrone, mentre il 27 ottobre, a Cerignale, il gran finale con il ballo di fine estate degli appassionati di musica delle “Quattro Province”.
“Appennino Folk festival si va affermando come una delle manifestazioni culturali e di musica popolare più significative ed importanti non solo del Piacentino ma dell’intero Paese – rileva l’assessore alla Cultura e al Turismo della Provincia di Piacenza Mario Magnelli -; ha acquisito questa dimensione non solo grazie al contributo che dà alla valorizzazione dell’importante produzione folklorica di gran parte dell’Appennino occidentale ed al recupero ed alla tutela di strumenti musicali che sono parte significativa della nostre tradizioni e della nostra cultura popolare, ma anche perché contribuisce a promuovere la conoscenza di questo patrimonio non solo tra i diretti interessati, ma tra tutti i cittadini, e soprattutto tra i giovani. Appennino Folk Festival svolge così, oggi, un ruolo di grande rilievo, un ruolo che la Provincia sostiene come merita, consapevole del fatto che la manifestazione non si limita a valorizzare nicchie circoscritte di utenti, ma punta a sostenere un progetto culturale che fa leva sulla cultura popolare, cultura che è patrimonio dell’intera comunità e che intendiamo contribuire a valorizzare”.
Insomma…Concerti (ad ingresso libero) dei più importanti esponenti della musica folk, corsi e stage di danza gratuiti, happening letterari sotto cascate di stelle e banchetti all’aria aperta: l’Appennino Folk Festival è una ruota che gira in moto perpetuo sul perno della tradizione popolare.
Per informazioni: Iat di Piacenza
Tel. 0523.329324 Fax 0523.306727
Sito Web: www.appenninofolkfestival.it