Un capitolo ricco quello degli osservatori lucidi della società americana nella forma del romanzo. Un prologo, un’ambientazione, i genitori ormai anziani, il numero perfetto di figli, tre, l’ambientazione in una cittadina qualunque. Ed è subito affresco del modus vivendi americano. Forse meno imponente di quelli di De Lillo, ma con punte di contemporaneità indiscusse, questa è la storia di tre donne imperfette che si trovano, tutto d’un tratto, a confrontarsi con il crollo di quel mondo che hanno sempre conosciuto, ossessionato dal raggiungimento della perfezione ad ogni costo. Nella assolata cittadina di Santa Rita in California. Janice Miller, 50 anni, casalinga perfetta e moglie devota, sta preparando il pranzo, quando scopre che il marito è diventato milionario, grazie ad alcuni investimenti azzeccati in Borsa. Ma, quella che sembrava una situazione perfetta, coronomento di un matrimonio desiderato e condiviso, si sgretola in un istante: Paul decide di lasciarla per la sua compagna di tennis, definendo il loro rapporto come una farsa, un castello di cristallo. A consolare Janice rimangono solo le due figlie Lizzie, popolare studentessa di liceo e Margaret, giornalista rampante della rivista post-femminista “Snatch”. Due ragazze che, tuttavia, dietro una sana apparenza, nascondono vite tutt’altro che perfette. Insieme, consapevoli delle loro debolezze e delle loro fragilità dovranno affrontare il mondo e ricostruire ciò che credevano perduto per sempre, combattendo contro debitori, vicini borghesi, avvocati divorzisti e signore snob del country club cittadino, frutto della nuova classe sociale della Silicon Valley.”Una fragile perfezione” segna il debutto critico e tagliente della società contemporanea per Janelle Brown, giornalista per molte testate, tra cui il «New York Times», il «Los Angeles Times» e importanti settimanali come «Vogue», «Self» e «Wired».Una fragile perfezione
Janelle Brown
Garzanti