Dal 18/04/2011 al 22/04/2011Neurosi delle 7 e 47 di Ennio Speranza
ConGa briele Sabatini
Regia di Gabriele Guidi (Il 18 , il 20 e il 22 /04/2010 alle ore 21,15 ; il 19 e il 21/04/2011 alle 18,00) Dopo il grande successo riscosso nella passata stagione, torna in scena al Teatro Sala Uno, Neurosi delle 7 e 47 di Ennio Speranza, regia di Gabriele Guidi. Protagonista di questo straordinario monologo è un Gabriele Sabatini (nella foto)in stato di grazia. Un uomo aspetta un autobus. O sogna di aspettarlo. Un uomo è in preda al delirio. O sogna il suo delirio. Un uomo è in balia delle sue ossessioni. O sono le sue ossessioni che lo hanno portato al punto in cui è arrivato. Un uomo aspetta un autobus. E squaderna la sua neurosi. Fino a che non si decide a compiere un atto risolutivo per mostrare a se stesso di essere capace di reagire. O forse anche questo non è che un inganno.Neurosi delle 7 e 47 è una parodia, ma né cariturale né burlesca. Forse lo è, parodia, nel senso di imitazione scadente, stereotipa, grottescamente atteggiata.Dal 18/04/2011 al 22/04/2011Ero/Leandrodi Ennio Speranza
con Gabriele Sabatini e Caterina Gramaglia
regia Marco Maltauro(Il 18, il 20 e il 22/04/2011 alle ore 20 ; il 19 e il 21/04/2011 alle ore 21,15) Ennio Speranza, Gabriele Sabatini, Caterina Gramaglia e Marco Maltauro; un quartetto d’eccezione per uno degli appuntamenti più attesi della stagione del Teatro Sala Uno. Il mito greco di Ero e Leandro, di un amore perduto, di una lampada che illumina la via da seguire e che spegnendosi spegne la vita offre il movente per una storia urbana, scabra, feroce che di quel mito ricalca lo scheletro.Una sorta di poema teatrale con musica, fatto di lfussi di coscienza e di dialoghi serrati, fatto di gesti distanti, di pulsioni nascoste, di voglia di evadere dallo squallore di una realtà o di una condizione che cinge implacabilmente i due protagonisti sebbene i loro punti di partenza siano tutt’altro che accostabili. Una giovane prostituta moldava, un suo giovane ‘cliente’ – le virgolette sono d’obbligo – una piccola scintilla che accende brevemente le loro vite, non riuscendo a rischiararle del tutto. Anzi. Ero/Leandro. Una storia minima. Non minimalista. dal 26/04/2011 al 29/04/2011DentroDi e con Caterina Bertone , Antonella Britti , Federica Marchettini, Salvatore Rancatore
Regia : Matteo TarascoIl 26 e il 28/04/2011 alle 21 ; il 27 e il 29/04/2011 alle 18 Uno spettacolo di grande fascino, sarà in scena dal dal 26/04/2011 al 29/04/2011. Dentro di e con Caterina Bertone , Antonella Britti , Federica Marchettini, Salvatore Rancatore. Regia : Matteo Tarasco. Che cosa è esattamente la paura? Perché abbiamo paura? A che cosa ci serve la paura? Queste domande sono la traccia per raccontare la storia di tre donne, di tre umanità in bilico tra realtà e incubo, tra paura ed ossessione, in uno spazio chiuso, senza via d’uscita; un rifugio che diviene trappola perché qualcosa di incomprensibile, feroce e minaccioso preme da fuori per entrare dentro.Evocazioni Hitchcockiane, atmosfere Lynchiane, frammenti Pinteriani colorano di noir questo progetto di nuova drammaturgia. dal 26/04/2011 al 29/04/2011Nessuno può tenere baby in un angolouno spettacolo di Simone Amendola
interprete Daniele Amendola
testo Simone Amendola
con la collaborazione di Sandro Torella
una produzione Blue Desk Il 26 e il 28/04/2011 alle 18; il 27 e i 29/04/2011 alle 21 Dice l’autore:“Un monologo di un’ora circa che vuole superare l’impianto classico per approdare ad un allestimento e ad una tensione scenica da spettacolo tout court. Il testo mi è stato ispirato da un fatto di cronaca avvenuto a Roma nel 2007, quando il corpo senza testa di una donna fu rinvenuto nella piazzola di una pompa di benzina sulla Via Prenestina.Ne ho preso spunto per riflettere in primis sul ruolo della donna nella società, sul filo sottile che intercorre tra violenza psicologica e fisica (appendice di quella meno tangibile), sul meccanismo della giustizia in Italia e sul male non come contrario del bene, ma come carenza di umanità.Il titolo, ‘nessuno può tenere Baby in un angolo’ (frase cult del film Dirty Dancing), si svela verso la fine del racconto sottolineando il tema di fondo di un giallo molto umano”.