È la sera di capodanno, nella piccola tenenza dei carabinieri del- l’isola di Ginestra, il maresciallo Sicchietta si appresta a recarsi in terra ferma, per partecipare al prestigioso veglione del circolo ufficiali. Tirato a “lucido” nella sua divisa migliore, subisce i commenti dei suoi sottoposti, invidiosi di non poter condividere una così grande fortuna, del resto loro sono semplici appuntati o al massimo brigadieri e come ricorda spesso Sicchietta: “marescialli non si diventa… si nasce!”. Il maltempo però, inaspettatamente, blocca i collegamenti tra l’isola ed il continente, nemmeno gli amici della Marina Militare possono aiutare Sicchietta, l’unica motovedetta disponibile è impegnata nella ricerca di una barca a vela dispersa. Così il povero sottufficiale è costretto a passare insieme ai suoi sottoposti l’ultima notte dell’anno. Ma un imprevisto turba la quiete della piccolissima isola: una lite nell’osteria del molo, unico esercizio aperto del posto. Sicchietta ed il suo aiutante accorrono, mentre nella tenenza arriva una giovane donna terrorizzata. La sconosciuta sentendosi in pericolo di vita chiede al giovane e ingenuo militare, rimasto in caserma, di arrestarla, perché solo la camera di sicurezza le sembra un luogo sufficientemente protetto. La donna è molto bella e sembra disperata, ma il carabiniere non può di certo contravvenire alla regole arrestandola, l’unica cosa che si sente di fare è nasconderla nella sua stanza spacciandola per sua sorella. Il ritorno di Sicchietta con un uomo che potrebbe essere il persecutore della ragazza, scatena una serie di esilaranti equivoci che aumentano la sua confusione. Alla fine, nessuno è quello che sembra, ma con un pizzico di fortuna il maresciallo riuscirà a dipanare il bandolo della intricata matassa, perché anche nelle situazioni più difficili: Carabinieri si nasce!