Dopo aver portato in scena nella scorsa stagione la fortunatissima piece “ La Papessa Giovanna”, Sandra Collodel quest’anno rinnova l’appuntamento con il pubblico del Teatro Ghione interpretando insieme a Franca D’Amato (nella foto) il testo di Luigi Magni “ La Santa sulla scopa”.  Esprimendo quindi la scelta di perseverare su una drammaturgia contemporanea che si concentra su grandi personaggi femminili  che agiscono in precisi, se pur differenti momenti della Storia di Roma, e che sono protagoniste delle vulgate popolari di una città che nello sviluppo e nella diffusione di leggende non è seconda a nessuna altra.
In questo testo Luigi Magni racconta l’incontro di una Strega, o presunta tale, e di una Santa, malgrado se stessa. Queste due donne affiorano gagliarde nella galleria dei grandi ritratti donneschi  di questo autore straordinario  che tanto continua a dare al nostro teatro, al nostro cinema, alla nostra letteratura.  Pensiamo a film come “ Faustina” o “ La Tosca” fino ad arrivare all’ultimo romanzo “ Lucina”. Le “donne “di Magni  sembrano brillare ovunque nella sua illimitata produzione, dalla carta, alla pellicola, al palcoscenico, come se Questi volesse colmare le aporie di una storiografia tradizionalmente maschile con l’ispirazione data da una conoscenza smisurata delle leggende.  Nessuno, come Magni, conosce di Roma la Storia e “le storie” . Pensiamo a film come “Scipione detto anche l’Africano” o “ Nell’anno del Signore”, per citarne solo alcuni, oppure a leggende musicali destinate al palcoscenico come “ I sette re di Roma”.
Questa la storia. Siamo in piena Controriforma. La Chiesa ribadisce i suoi dogmi, individua severamente i propri nemici e li punisce  con inaudita violenza. Durante i festeggiamenti della notte di S.Giovanni , Silvestra, una  Strega, avvolta da un coacervo di stracci è rinchiusa in attesa di essere portata al rogo. La viene ad assistere nelle sue ultime ore una suora, Apollonia, della Confraternita della Consolazione e delle Grazie. Una è la sposa di nostro Signore, l’altra è la concubina del diavolo. Lo spettacolo racconta questo incontro che si esplica in scontri, zuffe,inganni, fino a  trasformarsi in una inconsueta, inevitabile, tenerissima solidarietà.  Silvestra e Apollonia sono due espressioni dello stesso riscatto femminile. Il puttanesimo dell’una e il monachesimo dell’altra  finiscono per essere dei clichè affibbiati da un potere maschile. Grotteschi come vestiti stretti e mortificanti che Silvestra e Apollonia tenteranno di strapparsi di dosso.
 Dal 14 al 25 ottobre  Roma. Teatro Ghione
Via delle Fornaci 37 
Tel. 066372294
info@teatroghione.it