Nella duplice veste di regista ed attore, Servillo pone subito l’accento sulla lingua teatrale che da sempre guida il suo percorso artistico per approdare, non a caso, a questo gioiello di drammaturgia, quasi un compendio nel panorama della scrittura scenica italiana. Così, come inanellati in un unico romanzo appunto, i protagonisti si evolvono, cambiano, si trasformano, permettendoci di individuare quelle fragilità e tendenze da mettere alla berlina.  Dunque una vera e propria analisi – come aveva già fatto Strehler la prima volta che li aveva proposti insieme nel ’54 – per meglio seguire l’evoluzione dei personaggi, inchiodati alle proprie responsabilità di classe. Ecco l’accento sul movimento emotivo quindi, un’indagine dell’esistenza sensibile attraverso la quale Goldoni preferisce più sbeffeggiare che punire, quasi schernendo quei protagonisti della sua epoca, oggi pericolosamente contemporanei coi loro vizi e la loro superficialità.  Dopo la sintonia instaurata da Servillo coi testi di Eduardo e la fortuna artistica registrata dal suo Sabato, Domenica e Lunedì, l’artista campano sfida le vette più alte della comunicazione di scena: proprio la Trilogia infatti, consente alla migrazione dei sentimenti di spostarsi dal tempo ritmato delle Smanie a quello rilassato delle Avventure a quello rallentato del Ritorno, traducendo così attese, delusioni e speranze, che definiscono questa come una commedia della vacanza dalla vita. Roma, Teatro Valle
dal 26 marzo al 13 aprile 2008
 Per informazioni e prenotazioni biglietteria del teatro tel. 06/68803794 (ore 10/19 – lunedì riposo)  inizio spettacoli serali ore 20.45repliche pomeridiane ore 16.45: 30 marzo e 6-9-13 aprilerepliche ore 19.00: 1-8 aprilelunedì riposo