Era il 23 novembre del 1923 quando il Teatro Lirico di Milano ospitò “Il Paese dei Campanelli”, una deliziosa operetta, ambientata in una immaginaria isoletta olandese.
Definita “senza tempo” per il consenso che continua a guadagnare, vive un successo che non conosce cedimenti grazie all’allestimento firmato Corrado Abbati che ci presenta uno spettacolo di buon gusto, con una narrazione snella accompagnata da numerosi quadri musicali e pezzi d’assieme, il tutto condito con una vivacità coinvolgente.

Andiamo,dunque nel Paese dei Campanelli, dove sopra ad ogni casa c’è un piccolo campanile che custodisce un campanello. Secondo la leggenda, questi campanelli suonano ogni volta che una donna tradisce il marito : ma ciò non è mai accaduto, perché nel paese regna da tempo la tranquillità. A seminare il disordine arriva una nave di militari, costretta all’attracco da un’avaria. I marinai scendono a terra e subito cominciano a corteggiare le graziose donne del paese e, com’è facile prevedere, accade l’inevitabile : il comandante Hans fa suonare i campanelli con Nela, moglie di Basilio, il marinaio Tom con la bella Bombon, consorte di Tarquinio ed il buffo La Gaffe, per un imperdonabile errore, con Pomerania, la donna più brutta del paese, sposa del borgomastro Attanasio.

Ma La Gaffe, il cui nome dice tutto sulle sue caratteristiche, continua a fare “gaffes” : la prima è quella di rivelare a Nela che Hans è già sposato; la seconda, e decisiva, è di fare arrivare in paese, per un malaccorto scambio di telegrammi, tutte le mogli dei marinai, a cominciare da Ethel, la signora del comandante. E la storia si ripete, ma questa volta a far suonare i campanelli sono le mogli dei cadetti con i pescatori Attanasio, Basilio e Tarquinio. Dopo questa specie di pareggio, i marinai ripartono con le loro mogli e Bombon, una donna con un “passato”, non se la prende tanto; sa bene, infatti, che non bisogna cedere all’amore dei marinai…magari le resterà solo il ricordo di una vorticosa “giava” ballata con La Gaffe mentre a Pomerania resterà il ricordo di essere “piaciuta”. La più disperata è Nela, ma ben presto dimenticherà Hans e tornerà ad amare il suo noioso ma buon marito. Tutto come prima, dunque, ma c’è da giurare che i campanelli non suoneranno più?

Chieti.Teatro Auditorium Supercinema
17 marzo 2007 ore 21.00

Info:0871320007