Se siete fan di Toni Servillo non potete perdervi Viva la libertà di Roberto Andò. Il perché? È semplice, in questo film Servillo vale doppio, ovvero interpreta le parti di due “gemelli diversi”. Tratto dall’omonimo romanzo firmato dallo stesso Andò, Viva la libertà racconta la storia di Enrico Olivieri (Toni Servillo), segretario in declinio di un partito d’opposizione che in vista dell’imminente competizione elettorale decide di eclissarsi rifugiandosi in Francia da un’amore giovanile (Valeria Bruni Tedeschi) che non vede da parecchi anni. Ma nessuno deve sapere di questa fuga, il suo portaborse Andrea Bottini (Valerio Mastandrea) decide di sostituire il segretario con il fratello gemello, Giovanni Ernani, un filoso geniale ma folle. Cosa succederà al partito? Riuscirà a risalire nei sondaggi?Viva la libertà è un film che trasmette fiducia. Merito della costruzione di personaggi che sembrano fluttuare nella leggerezza in un incastro non banale di eventi. “Amore, finzione, potere, fallimento, talento, sono tanti i fili che si svolgono nel corso del film. Penso che riguardino tutti.” Prosegue il regista: “E che vi si possa leggere anche una certa traiettoria della politica italiana degli ultimi vent’anni.” Attraverso sia il romanzo che il film, Andò mette in rapporto la vita con la politica affinchè quest’ultima torni ad essere lo strumento migliore per rendere la vita degna di essere vissuta. Basandosi sull’espediente del doppio, Andò si è completamente affidato alla bravura di Toni Servillo e alla complicità di Valerio Mastandrea. Come aveva precedentemente scritto Massimo Cacciari commentando il romanzo, la relazione tra i due gemelli, messa in scena attraverso il loro scambio, ha a che fare con il grande tema del potere come finzione. Su questo paradosso si basa tutto il film che raggiunge il suo apice nel momento del comizio del “nuovo” Olivieri a piazza San Giovanni in cui Servillo tocca le corde del nostro animo recitando A chi esita di Bertolt Brecht. Da vedere!