Dall’infanzia nel ghetto di Cracovia all’attuale vita professionale e personale in Francia con la moglie Emmanuelle Seigner, passando per la realizzazione dei suoi primi film, il trasferimento a Parigi, l’ascesa professionale in Europa e in America, culminata con un Oscar per il film Il pianista, il feroce assassinio della moglie tanto amata, l’attrice Sharon Tate e il discusso arresto nel 1977.A conversare con Polanski nell’autunno del 2009 quando il regista era agli arresti domiciliari nel suo chalet in Svizzera, il suo produttore (e amico) di sempre, Andrew Braunsberg, che tornerà qualche mese dopo, nel 2010, quando ormai il regista era tornato libero dopo la negazione di estradizione negli Stati Uniti, per l’accusa di violenza sessuale avvenuta nel 1977.Un documentario toccante e commovente che  evidenzia la forza e l’ottimismo (Io vedo sempre il bicchiere mezzo pieno, dice sorridendo) di un uomo che attraversando e superando catastrofi immani, ne è uscito ogni volta più forte. E mentre scorrono le sequenze dei suoi film, le immagini di repertorio, le foto e i documenti personali, il regista racconta la sua storia. Una storia che evoca un verso della famosa poesia di Kipling, Se: Se riesci a far fronte al Trionfo e alla Rovina. E trattare allo stesso modo quei due impostori…