Sette anni. tanti sono stati necessari a Laura Morante per dirigere il suo primo film, Ciliegine che esce oggi per Bolero film. Protagonista Amanda (interpretata dalla stessa Morante), una donna che teme che la realtà non sia all’altezza delle sue aspettative. Che ha un rapporto difficile con gli uomini dei quali è sempre pronta a cogliere i segni dell’arroganza, del tradimento, dell’indifferenza. Per questo, il marito della sua amica Florence (Isabelle Carrè), uno psicanalista (Frederic Pierrot, padre della seconda figlia dell’attrice toscana) la definisce “androfoba”. Amanda, la donna che lascia l’innamorato perchè ha mangiato l’unica ciliegina della torta, ha paura degli uomini.U na terapia poco ortodossa la guarisce (forse).Il personaggio di Amanda si ispira alla Lucy dei Peanuts:”In alcuni momenti Schultz, scherza l’attrice, la fa apparire insopportabile, ma a me piacciono i personaggi rompiscatole. E poi volevo fare una commedia psicologica che affettuosamente fosse anche la parodia del romanticismo senza offendere gli innamorati, anzi guardandoli con nostalgia. Fin da ragazzina, come fossi stata una vecchia zia, mi è sempre piaciuto vedere due che si baciano».Il film (una sorta di parodia della commedia romantica che contralta con aspetti giocosi e farseschi) contiene un retrogusto un po’ amaro, inevitabile appena la commedia si affaccia alla realtà. Piace per quell’atmosfera tipica dei film francesi che sfuggono i cliché del dramma per abbracciare quelli della leggerezza.