Raccontare l’esistenza di una famiglia – la vera famiglia reale nazionale – che della riservatezza ha fatto una regola di vita è sicuramente un’ardua impresa, come lo è raccontare di una casata che, per il peso sociale ed economico che ha avuto ed ha tutt’ora, ha assunto uno statuto paradigmatico per tutto il paese. Ma altrettanto arduo è sicuramente realizzare un film su gli Agnelli, senza gli Agnelli. Di questa sfida parlerà il regista Giovanni Piperno al pubblico del Nuovo Cinema Aquila, in un incontro previsto per sabato 18 giugno alle 20.30 per presentare al pubblico il suo ultimo lavoro, Il pezzo mancante. Attraverso il percorso di un amico di Edoardo Agnelli, le testimonianze di conoscenti, e il ricco repertorio della casa di produzione della FIAT – usato come se si trattasse di filmini familiari – il film prova a rievocare i componenti di questa stirpe tenuti ai margini o cancellati dalla memoria familiare, costretti all’interno di una dinastia che ha sempre coltivato l’obbedienza e il rispetto della gerarchia. Per Piperno, di cui il pubblico del Pigneto ben conosce un altro grande “viaggio” documentaristico (CIMAP – Cento Italiani Matti a Pechino) si trattava innanzitutto di raccontare, attraverso la storia di questa famiglia, alcuni elementi universali, nei quali potersi riconoscere al di là delle più evidenti differenze: «mi sembra che alla fine il tema della rimozione ci possa riguardare tutti – sostiene il regista – non solo perché in gran parte delle famiglie esistono componenti considerati diversi e non omologabili, o lutti troppo dolorosi dei quali non si vuole coltivare il ricordo; ma anche perché il nostro è un paese che fatica molto a fare i conti con il proprio passato».