A distanza di venti anni dall’uscita del film Stanno tutti bene di Giuseppe Tornatore, Kirk Jones (Svegliati Ned) ne sceneggia e dirige l’omonimo remake americano. Protagonista, nel ruolo che originariamente fu affidato a Marcello Mastroianni, troviamo Robert De Niro che regala ai suoi fans un’interpretazione toccante. Il premio Oscar veste così i panni di un padre di famiglia, Frank Goode, che dopo aver dedicato tutta la vita al lavoro con l’unico scopo di permettere ai suoi quattro figli di relizzare le proprie (e le sue) aspirazioni, si ritrova pensionato, vedovo e solo. Infatti i suoi quattro “bambini”, ormai grandi, conducono le proprie vite lontano da lui. Frank decide così di andarli a trovare senza avvisarli. La prima tappa è New York in cui vive David “l’artista”, poi è la volta di Katy (Kate Beckinsale) “un pezzo grosso della pubblicità” in quel di Chicago. Da qui Frank si sposta a Denver da Robert (Sam Rockwell) il “direttore d’orchestra”, per terminare con Rosie (Drew Berrimore) “ballerina” di Las Vegas. In questo viaggio Frank si renderà conto di quanto ciò che la moglie gli raccontava dei propri figli sia ben distante dalla realtà. Ognuno di questi nasconde un proprio scheletro nell’armadio.Stanno tutti bene è un road movie incentrato sulla famiglia. Il protagonista, in una sorta di viaggio alla scoperta di se stesso e dei propri figli, comprenderà l’importanza della verità ma soprattutto dell’amore incondizionato che solo verso i propri cari si può provare. Nel cercare di capire se i figli siano realmente felici o meno, Frank riconsidererà la propria vita e le sue scelte nei confronti di questi ultimi. Ciò lo porterà a scontrarsi con una realtà diversa da quella che aveva creduto di conoscere. La pellicola, nonostante le belle interpretazioni di tutti gli attori, cattura lo spettatore per merito della sceneggiatura ma non della regia. Infatti le scelte di Jones “raffreddano” le forti tematiche del film celando agli occhi e al cuore del pubblico la possibilità dell’emozione pura.