Pizza surgelata, hamburger di pesce con insalata di patate, hamburger hawaiani e maccheroni gratinati, il ristorante di Zinos (Adam Bousdoukos) non può certo dirsi salutista ma i suoi clienti abituali adorano le pietanze preparate dal maldestro proprietario che non sembra attraverare uno dei suoi periodi migliori: la fidanzata Nadine ((Pheline Roggan) è partita per la Cina, l’arrivo dell’inaffidabile fratello Illias si rivela catastrofico, i clienti rifiutano il nuovo chef e per giunta un terribile mal di schiena funesta le sua giornate già problematiche. Ambientato ad Amburgo, città natale del regista, Soul Kitchen è una storia di amicizia e di amore, uno spaccato di vita di una piccola comunità urbana. Una storia che parla della casa, o “Heimat”, intesa come luogo della famiglia e degli amici, un luogo di fuga e di magia. Era da un po’ di tempo che avevo in mente di fare un film come Soul Kitchen, racconta Fath Akin, pensavo spesso al mio vecchio amico Adam Bousdoukos e alla sua “Taverna greca” nel rione Ottensen di Amburgo. Per noi era più di un ristorante: era un luogo di avventura, un serbatoio di raccolta, un posto dove festeggiare, una casa. Volevo catturare l’atmosfera e lo stille di vita che ho sempre strettamente associato alla “Taverna” e non sarei riuscito a farlo se avessi aspettato ancora qualche anno.