A un anno dall’avventura nel “regno del teschio di cristallo”, l’archeologo più famoso della storia del cinema potrebbe tornare ad  impazzare sul grande schermo. Il produttore della saga di Indiana Jones, Frank Marshall, si è detto fiducioso: lo script è già a buon punto; si attende solo il sì definitivo dell’immortale protagonista, Harrison Ford, e di Steven Spielberg, principale sponsor del franchise “Indy”. “Solo una cosa è certa – ha detto Marshall – non aspetteremo altri 20 anni per continuare questa serie. Vorremmo veramente farne uno nuovo e sono ansioso di sentire le idee di Steven Spielberg”.Anche Shia LaBeouf, figliol prodigo di Jones nel capitolo quattro della serie, ha espresso giudizi positivi sulla possibilità di un quinto film e ha dichiarato di aver ricevuto conferma dal suo “padrino” Spielberg che le riprese inizieranno nel 2010. Dopo l’evoluzione generazionale della trama, con l’entrata in scena di Indy jr., erano circolate voci su un’eventuale promozione del giovane LaBeouf  (ora al cinema con il secondo Transformers) a nuovo eroe della saga. E invece, ecco rispuntare a sorpresa il nome del sempreverde Ford, 67 anni e un desiderio mai spento di mettersi alla prova.  Nel 2011, quando il film arriverà nelle sale, l’attore sarà alla soglia dei settanta, ma l’entusiasmo e la prontezza con cui ha raccolto l’invito dei produttori testimoniano il suo attaccamento al personaggio che gli ha regalato la fama. “Harrison si è sempre mantenuto in ottima forma e ha potuto fare da solo quasi tutte le scene d’azione nell’ultimo film” ha spiegato il portavoce della star. E anche Marshall ha scommesso sulla prestanza fisica dell’attempato Dr. Jones, affermando che non avrà sempre bisogno degli stuntman per le scene più acrobatiche. E a chi si interroga se un quinto Indiana Jones sia davvero indispensabile per aggiungere pepe ad una saga più che consumata, rispondono i numeri del box office: il quarto film, giudicato da buona parte della critica non all’altezza dei precedenti, ha incassato in tutto il mondo 786 milioni di dollari (317 solo negli States). Indy , dopo vent’anni, è ancora un ottimo investimento.