Un successo strepitoso, un pubblico in visibilio. Merito dell’Orchestra Sinfonica di Roma che nel pomeriggio di oggi (replica domani alle 20.30) ha eseguito la Sinfonia dall’Opera “Italiana in Algeri” di Rossini, il Concerto N. 4 in Re Mag. K 218 per violino e orchestra di Mozart (violinista il talentuoso quanto carismatico Robert Bocor) e la Sinfonia n. 1 in Do min. op. 68 di Brahms. Ha diretto con passione e abilità Stephen Gunzenhauser. Ci ritroviamo in questo caldo pomeriggio romano che autunnale certo non può dirsi, a emozionarci per la scintillante, giocosa Sinfonia del musicista pesarese. Paragonata al Barbiere di Siviglia riflette il carattere “buffo”dell’Opera. Si respira un ancora gusto italiano con il Concerto di Mozart che si conclude con una piacevole sensazione di allegria data anche dall’accenno ai ritmi di danza. Dulcis in fundo la Prima Sinfonia di Brahms. Fu presentata nel 1876 quando, dopo vent’anni di lavoro, il suo Autore si sentì libero dal peso opprimente di un gigante come Beethoven che trasformò a tal punto le forme classiche da rendere impossibile qualsiasi tentativo di innovare un linguaggio già perfetto. Immaginiamo come doveva sentirsi il giovane e promettente Johannes Brahms. Si trattò di una vera odissea: continue autocriche e aspettative che temeva di non poter soddisfare. Il celebre direttore Hans von Bülow, nel 1877, affermò che la Prima Sinfonia di Brahms poteva vedersi come la decima sinfonia di Beethoven, data l’affinità stilistica tra la sinfonia appena composta e le tematiche del compositore di Bonn. La presentazione della nuova Sinfonia fu l’inizio di un percorso caratterizzato da critiche severe che etichettarono il compositore amburghese come “conservatore”. Solo molti anni dopo la sua morte il linguaggio musicale di Brahms trovò una rivalutazione grazie ad Arnold Schoemberg che parlò espressamente di un “Brahms progressivo”. Noi, questo pomeriggio, l’abbiamo “assorbito”come lo definì nel 1982 il direttore d’orchestra Leonard Berstein:un vero Romantico che conteneva le sue passioni in un classico garbo.