Se a causa di un problema tecnico il programma di un concerto sinfonico subisse una variazione a venti minuti dall’inizio dell’esecuzione, cosa succederebbe in sala? Se ad annunciarlo fosse lo speaker dell’Orchestra Sinfonica di Roma (che “annovera” questo disguido, su oltre 700 concerti, solo le volte che si potrebbero contare sulle dita di una mano), in teoria non dovrebbe suscitare dissapori tra il pubblico. Soprattutto se a sostituire il Concerto n. 2 di Rachmaninov venisse scelta la Sinfonia n. 4 di Brahms (una delle sinfonie più difficile dal punto di vista tecnico mai scritte).Purtroppo non la pensavano così i protagonisti della “misera rivolta popolare” che oggi pomeriggio ha avuto come scenario l’Auditorium della Conciliazione di Roma. Questi “tristi facinorosi” a suon di fischi hanno contestato l’accaduto del tutto imprevedibile ma che avrebbe meritato solo rispetto e ammirazione per la scelta coraggiosa. Una scelta che ha evidenziato ancora una volta (dopo il successo alla Philharmonie di Berlino) la professionalità, l’eccellenza e la dedizione del Maestro Francesco La Vecchia e della sua Orchestra. Una prova di forza dal punto di vista tecnico e psicologico che difficilmente altre Orchestre avrebbero potuto sostenere.Se poi consideriamo che questa impegnativa sinfonia di Brahms è stata eseguita dopo che l’Orchestra Sinfonica di Roma ha proposto al suo pubblico Pause dal Silenzio (I e II parte) di Gian Francesco Malipiero, allora non si dovrebbe fare altro che applaudire ancora più calorosamente. Inoltre il brano di Malipiero, eseguito questo pomeriggio all’Auditorium, è stato registrato (rendendo partecipe il pubblico) per la prima volta in Italia. Un altro piccolo grande tassello che si aggiunge al lavoro svolto dal Maestro Francesco La Vecchia nella rivalutazione di quei brani della letteratura sinfonica italiana al quale non si dà (in Italia) il giusto peso. Così le grandi sinfonie di autori come Casella, Busoni, Malipiero e Martucci (di cui l’Orchestra Sinfonica di Roma ha recentemente pubblicato un disco che, oltre ad aver ricevuto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, è già in vetta alle classifiche) potranno ricevere la giusta attenzione ed essere preservate dall’oblio del tempo che fugge.Che altro dire: complimenti Maestro!