La moda non può più chiudere gli occhi davanti ai problemi sociali che coinvolgono il mondo: a riprova di ciò, dopo l’iniziativa di Gucci di ridurre il cartaceo per combattere la deforestazione, arriva un’altra lodevole iniziativa, questa volta dalla griffe Belstaff. Il gruppo ha infatti deciso di instituire il “Belstaff for Peace Fund” un fondo per la raccolta di denaro da impiegare in iniziative rivolte al sostegno delle popolazioni in guerra. Malenotti, creatore del marchio di moda, dichiara: «Abbiamo costituito il Belstaff for Peace Fund, che raccoglierà denaro per le iniziative promosse nel mondo dai premi Nobel per la pace: per il 2010, saranno quindi i progetti sostenuti dal presidente degli Stati Uniti, Barack Obama. Sarà lui a ricevere il primo prototipo della Peace Jacket, creata per l’occasione, che sarà in vendita in tutto il mondo da gennaio: una parte dei proventi sarà devoluta proprio ai progetti che appoggerà». Ma Malenotti non è nuovo a queste iniziative di solidarietà: «Abbiamo realizzato progetti a favore delle vittime del Darfur con la fondazione Not on Our Watch di George Clooney, Brad Pitt e Matt Damon. E con i proventi della collezione Free Tibet abbiamo sostenuto la protesta del Dalai Lama e dei monaci tibetani. Mentre con i President Parka del G8, realizzati in collaborazione con il premier Silvio Berlusconi, abbiamo aiutato i terremotati d’Abruzzo. Io ci credo davvero, come imprenditore e come uomo: dobbiamo lanciare un messaggio, ai giovani e anche ai grandi della terra. E in questo la moda offre possibilità irripetibili: parla a tutti, in tutto il mondo e con tutti i canali di comunicazione».