Si sa, la moda non vive di certezze e tanto meno di punti fermi. Quando sembra decretare la fine di una tendenza, la ripropone poco dopo senza tante spiegazioni. Ormai siamo abituati a tutto: persino i fuseaux, che credevamo definitivamente tramontati, sono ritornati in auge sotto le vesti, non troppo nascoste, dei leggins. Ma se ci avessero detto che i pantaloni a vita alta avrebbero dettato di nuovo legge, bè, non ci avremmo creduto!
Li avevamo salutati alcuni anni fa e da allora se n’erano perse le tracce. Il nuovo modello esaltava le forme e metteva in risalto i fisici più scultorei. Anche chi non poteva permetterseli li ha indossati, lasciando intravedere qua e là qualche rotolino di troppo. Per mesi abbiamo assistito ad estenuanti dibattiti sull’ombelico sì o l’ombelico no e, con buona pace di mamme e benpensanti, abbiamo sempre deciso di scoprirlo. Non ci hanno fermato la neve, né i crampi alla pancia.
E invece, da New York a Londra, passando per Milano, le sfilate primavera- estate 2007 hanno avuto come comune denominatore la vita alta. Dell’ombelico, tanto ostentato in questi ultimi tempi, nemmeno l’ombra.
Ecco allora che si ripresentano sulle passerelle pantaloni a vita altissima come i jeans-bustier di Diesel, da indossare con larghe camicie dalla scollatura vertiginosa e con cinturone appena sotto il seno. Non mancano gli hot-pants, must di quest’estate: coprono l’ombelico ma lasciano più scoperte le gambe… Very hot. Ralph Lauren non rinuncia al classico, e preferisce al jeans un pantalone sobrio, rigorosamente in bianco o in nero, salvo poi ricorrere al grigio metallizzato. Il tutto all’insegna di un’eleganza simply chic.
DKNY propone pantaloni extra-large, da indossare in maniche di camicia, per una donna city oriented, ma che non rinuncia al suo essere un po’ ragazzina. Quelli di Luella sono slim e segnano perfettamente la silhouette. La loro estrosità è messa in risalto da righe, quadretti e fiorellini persino nei tailleur. La donna di Lacoste indossa pantaloni multicolor a righe, con cinturino bianco, very casual.
Tutti gli stilisti sembrano pensarla allo stesso modo. Pare proprio che d’ora in poi non vedremo più quei calzoni calati fin quasi giù le ginocchia con tanto di mutande bene in vista né piercing sbucare dall’ombelico o tatuaggi chissà dove. Ma siamo proprio sicuri?