Dopo l’antipasto, i primi (plurale), il secondo che “è leggero”, e il dolce che “tanto è una fetta sola”, l’unica cosa che il corpo chiede è: orizzontalità.
Ma come farlo senza scomparire per due ore e farsi svegliare da un parente con la frase:
“Hai dormito tutto il giorno, eh?”
Questa è la tua guida per schiacciare un pisolino con stile, dignità e una strategia di rientro.
Come i veri professionisti della digestione consapevole.
🛋️ 1. Individua la zona franca
Non tutte le superfici sono pisolinabili.
✔️ Letto: troppo palese
✔️ Divano: strategico, ma rischioso
✔️ Poltrona con plaid: perfetta
📌 Cerca un angolo dove la luce è bassa, il traffico umano ridotto, e la copertura sonora plausibile.
TV accesa = alibi perfetto.
⏰ 2. Annuncia un “mi sdraio un attimo”
Mai dire: “Vado a dormire”.
📌 Dì: “Mi stendo un attimo, ho mal di testa” oppure “Mi metto giù che ho mangiato troppo”
Tutti ti capiranno. Alcuni ti invidieranno. Nessuno ti sveglierà subito.
😌 3. Il tempo giusto: 20 minuti, massimo 40
Il sonno breve è un’arte.
Superati i 45 minuti, sei perduto: rientrerai nella stanza con un occhio chiuso e un senso del tempo compromesso.
📌 Metti un timer (silenzioso, vibrazione)
📌 Non usare il telefono come cuscino.
📌 Non toglierti le scarpe se sei ospite. Ti allontana dal concetto di “mi rialzo subito”.
🎭 4. La strategia di rientro
Quando ti svegli: ✔️ Stiracchiati ma con compostezza
✔️ Torna in scena dicendo “Oddio, mi sono addormentatə?” (anche se era l’obiettivo)
📌 Nessuno ti giudicherà.
Anzi: potresti diventare leggenda.
“Te lo ricordi? Lui/lei, quello che si fa sempre quei pisolini perfetti dopo pranzo.”
Il pisolino pasquale non è una fuga.
È una raffinata tecnica di sopravvivenza emotiva e digestiva.
Non rubi tempo alla festa. Lo proteggi.
Dormire, per pochi minuti, è come ricordarsi che il corpo esiste.
E che merita una pausa.
Anche se c’è ancora una fetta di colomba in arrivo.